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Strane notti ad Aràvil..., cose strane cominciarono ad accadere di notte in quella città.....

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Gotrex Spezzastelle
view post Posted on 16/1/2009, 17:47




Il Sole tramontava dietro le cime innevate dei Monti Omeri e la luce andava via via attenuandosi, per lasciare il posto all'oscurità, che ogni notte permaneva nella valle del Thyr.
Nel mercato di Branvil i mercanti si affrettavano a radunare le loro merci ed a farle caricare dai garzoni sui carretti, prima che l'oscurità sopraggiungesse. Con sbuffi e sonore bestemmie, anche le ultime merci furono caricate e gli ultimi mercanti si avviarono verso i loro depositi personali o, per i forestieri, verso il luogo dove avrebbero passato la notte. Rendolf Filler, Capitano della Guardia Cittadina, lanciò un occhiata annoiata alla piazza apparentemente vuota e, in un primo momento, non si accorse della figura china sulle merci ma poi un suo brusco movimento attirò la sua attenzione. "Per tutti gli Dei! Perchè si è attardato?" si chiese Filler e posando la mano sull'impugnatura della corta spada, appesa al suo fianco, mosse il suo enorme pancione verso il ritardatario sospirando, in cuor suo "La mia cena si raffredda e mia moglie impazzisce". Grugnendo e brontolando, fra se, arrivò a pochi metri dal mercante...

Edited by Sire Alaron III - 17/1/2009, 13:02
 
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Necrogenesis
view post Posted on 16/1/2009, 18:32




Dopo lunghe ore di cammino Ezrith giunse alla città di Branvil; si sarebbe riposato lì per questa notte, poi l'indomani avrebbe chiesto informazioni sui ricercati del posto: "Speriamo che questa volta la preda sia più succulenta" pensò mentre si avvicinava ai portoni d'ingresso della città "l'ultima volta mi è toccato un ladro di bestiame, un totale spreco di tempo".
Arrivato nei pressi dell'ingresso una voce dall'alto lo chiamò: «Hei tu! Chi sei? Identificati!». Ezrith spostò il suo sguardo verso la guardia che lo aveva chiamato e rispose: «Buona sera, sono Ezrith e provengo da oltre i Monti Omeri. Sono qui per sostare in una delle vostre locande, per riprendermi dalle fatiche del viaggio». Aspettò una risposta che però non venne, ed udì dire: «Quel tipo non mi convince, chiama il Capitano». Ezrith sospirò chiedendosi quanto ancora dovesse aspettare; intanto l'oscurità era calata sul posto e, se non fosse stato per la luce che emanavano le torce, sarebbe stato completamente invisibile agli occhi dei soldati.

Edited by Sire Alaron III - 17/1/2009, 13:05
 
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Kotyaer Aicanàro
view post Posted on 16/1/2009, 22:17




Eldaron alzò lo sguardo, uno strano cielo si presentava innanzi ai suoi occhi e sapeva dentro di sè che ciò non avrebbe portato nulla di buono.
Sentì gli altri mercanti agitarsi per l'oscurità che pian piano avanzava precocemente sul villaggio, allora radunò le sue merci e le depose con cura nella sua sacca.
Non aveva paura del buio, anzi provava un strana e spettrale attrazione per esso, un sentimento quasi malvagio affioriva dentro di lui a quella vista agghiacciante.
Rimase pochi secondi a contemplare il silenzio della notte e con un rapido gesto si avviò verso la sua piccola e umile dimora.
Sapeva già che quella notte i suoi pochi poteri oscuri avrebbero scosso la sua anima.
 
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Gotrex Spezzastelle
view post Posted on 16/1/2009, 22:53




Il Capitano Filler stava per aprire la bocca per far valere la legge che egli rappresentava, quando il mercante radunate le sue cose si avvio verso una stradina secondaria e scomparve nell'osurità. Filler stava ancora pensando a cosa fare quando una guardia arrivò correndo.
«Capitano! Signore, c'è un forestiero alla porta che chiede di entrare... dice che vuole passare la notte ma ... ha uno strano aspetto, non mi convince!» disse la guardia tutto d'un fiato, rimanendo sull'attenti.
«Va bene... dammi il tempo di arrivarci e poi vedremo. Tu, intanto, controlla il forestiero...» detto questo il soldato si voltò e corse verso la porta della città.
Filler accese la sua lanterna di ordinanza, che per tanti anni lo aveva accompagnato nelle strade buie della città, si avviò con passo sicuro e senza fretta sulla scia della Guardia.

Edited by Sire Alaron III - 17/1/2009, 13:04
 
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Kotyaer Aicanàro
view post Posted on 19/1/2009, 16:49




La strada di casa non era lunga, ma in quella circostanza sembrava eterna.
Eldaron si ritrovò solo nel buio a girovagare per le strade della città. . .non c'era anima viva.
Arrivò al portone, e tutto sembrava normale, con un gesto fluido chiuse la porta dietro di se senza fare rumore: la quiete che regnava nella sua dimora aveva qualcosa di spettrale, come al solito.
Prima di coricarsi andò nel laboratorio a preparare veleni per un cliente. . .
Dopo aver preparato la merce, un brivido scosse la schiena del giovane elfo, che cadde a terra... Non aveva ma provato una simile sensazione. . .all'improvviso si fece tutto oscuro. . .
 
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Necrogenesis
view post Posted on 19/1/2009, 17:34




Ezrith era ancora davanti al portone della città; si chiedeva se valeva davvero la pena di fermarsi in questa città, quando finalmente un uomo sopraggiunse dicendo: <<il Capitano sta arrivando, sei pregato di metterti più sotto la luce e toglierti il cappuccio>>.
Ezrith sbuffò e si abbassò il cappuccio, rivelando un volto giovane dalla pelle chiarissima, quasi cadaverica, con occhi neri e capelli argentei. Il suo abito da viaggio, completamente nero, metteva talmente in risalto il colore della sua pelle, da risultare quasi una presenza spettrale. La lama della falce, che portava legata dietro alla schiena, risplendeva alla luce della luna in modo sinistro. Poi finalmente arrivò un uomo che, visto il saluto di rispetto che gli avevano porso i soldati, doveva essere il capitano: << Buona sera Capitano>> disse Ezrith con voce calma << mi chiamo Ezrith e vengo da oltre i Monti Omeri, e vorrei entrare in questa città...Mi date il permesso?>>.

Edited by Necrogenesis - 21/1/2009, 20:15
 
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Gotrex Spezzastelle
view post Posted on 19/1/2009, 22:33




Quella sera ci mise molto di più a raggiungere la porta Nord. Il sudore che gli impregnava la fronte colava lungo il suo naso per ricadere sul corsetto di cuoio che gli copriva l'ampio ventre.
Arrivato finalmente sui bastioni, fu salutato dalle guardie con il consueto saluto. "Arriviamo al nocciolo della questione che è tardi e tu sei vecchio!" pensò e, finalmente, si sporse dai bastioni per guardare il nuovo arrivato.
«Buona sera Capitano» disse Ezrith con voce calma «mi chiamo Ezrith e vengo da oltre i Monti Omeri, e vorrei entrare in questa città...Mi date il permesso?».
Dopo una rapida occhiata alle guardie, per rassicurarsi, diede con un gesto l'ordine di aprire la porta.
«Permesso accordato!» e fu in quel momento che la lanterna d'ordinanza e le torce si spensero facendo piombare nell'oscurità l'intera città.
 
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Necrogenesis
view post Posted on 21/1/2009, 20:14




Dopo che il capitano gli aveva dato il permesso di entrare, le torce si erano spente, e le tenebre avvolsero la città; con un sorriso quasi beffardo Ezrith ringraziò il Capitano e gli augurò una buona serata, poi si rimise il cappuccio ed entrò nella città, dirigendosi verso la locanda. Intanto che camminava pensava a com'era arrivato fino a quì...

Dopo essere evaso da un carcere di massima sicurezza, era riuscito a seminare le guardie che lo cercavano, facendo credere loro di essere morto. Dopo essersi riposato qualche giorno in una città, si era rimesso in viaggio per andare a casa da sua moglie e sua figlia, ma quando arrivò le trovò entrambe morte dissanguate, e dentro con loro un'altra donna: era molto giovane e molto bella, aveva lunghi capelli argentei, una pelle bianchissima quasi come quella dei cadaveri e gli occhi neri, i quali sembravano due tunnel immersi nell'oscurità.Dalla sua bocca usciva del sangue e si vedevano dei canini troppo lunghi per un essere umano... Impazzito dal dolore Ezrith si scagliò contro la donna; non gli interessava chi era, o che cos'era, a lui bastava fargli il più male possibile. Lui attaccava e lei schivava i suoi attacchi con non curanza, facendolo infuriare ancora di più; poi, in un attimo di distrazione, Ezrith riuscì a colpirla facendogli un taglietto sulla guancia destra. Lei incredula si toccò il taglio, che si rimarginò subito; l'espressione della ragazza cambiò. Dove prima c'era un volto inespressivo, ora si leggeva collera. Con un gesto fulmineo scaraventò a terra Ezrith, e con un altro gesto rianimò i cadaveri di sua moglie e sua figlia. I non morti avanzarono verso Ezrith e lo tennerò fermo, mentre lei lo morse sul collo con i suoi lunghi canini. Ezrith urlò e si dimenò disperatamente, cercando di fuggire da quella presa, ma ben presto cedette. La vista gli si annebbiò e divenne tutto nero...

Ezrith entrò nella locanda, andò dall'oste e disse: <<una camera singola per favore, solo per questa notte... E già che ci siamo mi dia anche una birra>>. Così dicendo posò alcune monete d'oro sul bancone e andò a sedersi su un tavolo, in un angolo poco illuminato, ed iniziò ad osservare le persone che c'erano dentro.

Edited by Necrogenesis - 21/1/2009, 21:27
 
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Kotyaer Aicanàro
view post Posted on 22/1/2009, 19:35




Eldaron si svegliò di soprassalto... la notte aveva ormai preso il sopravvento e nel buio nulla era definito... Si alzò e provò un flebile senzazione di paura, non si sentiva sicuro...
Apri velocemente la porta per innoltrarsi nei vicoli della città e l'istinto lo portò a correre furtivament, senza alcun rumore, verso il piccolo boschetto che si trovava poco fuori le mura...
Cautamente si avvicinò al portone principale della cittadina, sarebbe stato impossibile uscire, troppe guardie...ma doveva oltrepassarle...
Improvvisamente pensò a una piccola breccia nelle mura poco distante da lì...
Sarebbe stata perfetta per uscire...
Come previsto trovò la breccia nelle vicinanze e riuscì finalmente a uscire...
 
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Gotrex Spezzastelle
view post Posted on 24/1/2009, 18:16




Nel buio più totale, Filler udì il ringraziamento dello straniero giungere dalle tenebre, quasi beffardo, ed in un tono che gli fece rizzare i peli dei baffi. Automaticamente portò la mano alla corta spada per rassicurarsi. Poi il momento passò. Le torce furono accese, la sua lantera anche e le guardie borbottando e maledicendo il vento gelido della sera tornarono alle loro postazioni. Filler cercò con lo sguardo lo straniero, ma di lui nessuna traccia. "Deve essersi imbucato in uno di quei vicoli" pensò "Non devo perderlo d'occhio. Domani scoprirò dove ha dormito, ma ora... la cena!"
Filler mosse i passi verso casa, salutando con cenni le guardie sempre vigili.
 
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Necrogenesis
view post Posted on 27/1/2009, 21:40




Ezrith passò una buona mezz'ora ad osservare le persone che c'erano dentro la locanda, e concluse che non ce ne era nemmeno una degna di nota. Si alzò dal tavolo ed uscì dalla locanda; ben presto individuò una ragazza che si aggirava tutta sola per le strade. Ezrith la seguì con lo sguardo, poi lei entrò in un vicolo. Lui rimase lì a fissare il punto dov'era scomparsa: "Se fossi un vampiro completo mi fionderei subito a morderla, ma ho ancora qualcosa di umano che mi impedisce di farlo... Bha! E' inutile andare a bere un "drink", rischierei di attirare troppo l'attenzione su di me". Poco dopo rientrò in locanda ed andò nella sua stanza a riposare...

Quando Ezrith rinvenne sentì un dolore acuto che partiva dal collo e si diffondeva in tutto il corpo. I non morti lo tenevano ancora stretto a terra, ma della vampira nessuna traccia. Cercò di muoversi, ma non ci riuscì; poi sentì una voce dire << Stai fermo piccolino, la trasformazione è quasi finita...>>. Poi sentì la presa diminuire ed il dolore attenuarsi. Ezrith si alzò, e scoprì che riusciva a reggersi in piedi; si guardò in torno e vide che riusciva a vedere perfettamente anche al buio. Si girò verso la vampira, che lo stava osservando divertita: <<ben svegliato caro>> gli disse lei osservandolo <<come stai? Dormito bene?>> e scoppiò a ridere. Ezrith si guardò e vide che la sua pelle era diventata quasi cadaverica. Alzò lo sguardo sulla donna e gli chiese<< Che mi hai fatto?!>>. Lei smise di ridere e fece per andarsene; poi si fermò sulla porta e senza guardarlo disse << Ti ho trasformato in un mezzo vampiro. Poichè mi hai ferito vivrai una vita dannata. Non verrai accettato dagli umani perchè ti considerano un vampiro completo. Nello stesso tempo i vampiri veri ti derideranno perchè hai ancora qualcosa di umano.>>. Schioccò le dita e i non morti si avvicinarono a lei. Poi si voltò a guardarlo: <<loro vengono con me, non ti spiace vero?>>. Rise forte e poi sparì nell'oscurità con loro...
 
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Kotyaer Aicanàro
view post Posted on 29/1/2009, 17:41




Eldaron corse frettolosamente verso gli alberi più vicini, e in poco tempo si ritrovò nel cuore del boschetto. Questo era il luogo dove era stato trovato quando era appena nato, aveva quindi per lui un significato molto intenso.. in fondo quella era la sua seconda casa..
Lì si sentiva padrone di tutto, non sentiva più la paura che prima avveva attaccato il suo animo, era a suo agio anche se una singolare nebbiolina scivolava bassa tra gli alberi..
Avrebbe passato la notte in quel posto, a contemplare la natura e ad accrescere la sua magia oscura..
 
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Gotrex Spezzastelle
view post Posted on 31/1/2009, 14:55




Dopo aver discusso molto animatamente con la moglie, il Capitano Filler si ritirò a letto per una meritata notte di riposo. Sognava tranquillamente di tavole imbandite e grandi abbuffate; avrebbe continuato volentieri, ma qualcosa lo scosse dal mondo dei sogni e lo riportò a quello reale... sua mogli lo stava squotendo e gli parlava velocemente:«... svegliati, c'è il Caporale di sotto che chiede di te! Su, muoviti...»
Filler si mise la vestaglia e scese di sotto ancora assonnato, quasi senza vedere la guardia sull'attenti vicino alla porta.
«Capitano, credo che dovrebbe venire con me il prima possibile.... la Guardia Drigeus ha trovato il cadavere di una donna in un vicolo vicino alla piazza del mercato...»
«Cosa? Maledizione! A che ora l'ha trovata? E che ore sono?» esclamò Filler con i baffi che gli fremevano di inquietudine.
«Passate da poco le due, signore!» rispose prontamente la guardia «per quanto riguarda il corpo non so nulla di più, signore. Mi hanno detto di venirla a chiamare subito!»
«Hai fatto bene, andiamo!» e dopo essersi vestito uscirono velocemente di casa e puntarono verso la piazza del Mercato.
Poco tempo dopo, Filler guardava, alla luce di una torcia, il volto esangue di una ragazza dai capelli neri e con dei bellissimi occhi verdi, sbarrati a fissare il vuoto.
 
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Necrogenesis
view post Posted on 1/2/2009, 11:49




Ezrith si svegliò di soprassalto.
Aveva distintamente sentito un urlo, poco lontano dalla locanda dove riposava. " Quello era un urlo di una ragazza che veniva aggredita..." pensò mentre si vestiva in tutta fretta.
Prese la falce, si calò il cappuccio sul viso e scese. In locanda era rimasta solo una persona, che dormiva con la testa appoggiata su un tavolo, evidentemente ubriaca. Seguendo la folla di curiosi, si ritrovò nel vicolo dove aveva visto sparire la ragazza che aveva già notato poche ore prima.
Infatti era lei. La riconosceva per il fatto di quei capelli lunghi e neri. Inginocchiati affianco a lei c'erano alcuni soldati, ed il Capitano che lo aveva fatto entrare in città. Si avvicinò al Capitano e gli sussurrò: << Buona sera Capitano. Ho sentito l'urlo della ragazza e mi son precipitato qui. Potrei dare una mano, me ne intendo di queste cose.>>
 
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Sire Alaron III
view post Posted on 13/2/2009, 22:05




La luna brillava alta nel cielo, mentre un leggero strato di nebbia copriva il terreno su cui sorgeva un boschetto, lo stesso boschetto in cui si era inoltrato poco meno di dieci minuti prima. La città dovrebbe essere vicina ormai... aveva pensato Findan mentre camminava. All'improvviso avvertì una cupa forza vitale avviarsi verso il cuore di quello stesso boschetto, e subito dopo, in lontananza, lo spegnersi di un'altra forza vitale più debole. Quella notte era davvero tutt'altro che tranquilla, a differenza del solito.
Arrivato alle mura della città, appoggiò la mano destra ad una delle pareti lontano dalla porta della città, e la attraversò. Per fortuna si era ricordato la formula che gli aveva insegnato un suo amico mago, era da un po' che non la usava più, ma era molto utile per entrare dovunque inosservati. Si diresse dunque verso una locanda, dove l'oste gli diede la chiave dell'ultima stanza libera. Chiusa la porta della stanza, si tolse il pesante mantello da viaggio verde scuro con cappuccio e si affacciò alla finestra. Da li riusciva a vedere distintamente una piccola via, in cui, alla luce di alcune lanterne, un piccolo gruppetto di persone di erano radunate. Tra di loro avvertì un'altra cupa forza vitale, diversa da quella che aveva percepito nel boschetto vicino alla città, quella di un essere che non pareva ne vivo ne morto. Di certo in quella città il movimento non mancava...
 
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48 replies since 16/1/2009, 17:47   574 views
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